Ho tradito mia moglie con una bella figa

Sono sposato da un paio di anni con Monica, una ragazza molto bella, riccia, alta, occhi castani, fisico formoso, molto femminile, mi sono innamorato di lei quasi subito, il classico amore a prima vista. Siamo stati fidanzati per cinque anni prima di fare il grande passo, sono stato io a chiederle di sposarmi e lei, senza alcun timore, ha accettato. Siamo giovani, abbiamo 30 anni, fortunatamente entrambi abbiamo avuto la fortuna di trovare un lavoro fisso e ce la passiamo abbastanza bene, la mia vita è tranquilla o almeno lo è stata fino a quando non ha fatto il suo ingresso nel mio ufficio Elena. Lei è una ragazza di 27 anni, è stata assunta da poco nel giornale dove lavoro, fa la stagista, bella come il sole, capelli biondi, occhi verdi, un sorriso disarmante, da quando ha fatto ingresso nella struttura, tutti gli occhi degli uomini sono subito caduti su di lei. Penso che sappia di essere bella e seducente e conosce l’effetto che fa sugli uomini, per questo motivo veste sempre provocante, sa valorizzare quello che è. Comunque è diventato un grande problema per me, da quando ci siamo incrociati durante la pausa, non lavoriamo insieme, non ancora almeno, lei per ora è affiancata da un collega per la formazione, ma ben presto dovrà lavorare anche con me. Quello che voglio raccontarvi è ciò che è accaduto ieri mattina, mentre, durante la pausa pranzo, mi sono allontanato, andando a fumare sulle scale di emergenza fuori al palazzo. Stavo parlando con mia moglie al telefono, quando la vidi avvicinarsi, riattaccai, volevo trovare una scusa per parlarle ma fu lei a dire le prime parole, chiedendomi una sigaretta. Iniziammo a parlare del più e del meno, la pausa pranzo sarebbe durata 40 minuti, le chiese se aveva pranzato ma mi disse di non aver fame, io un po’ ne avevamo ma qualcosa mi spingeva a restare con lei. Mentre parlava la osservai meglio, indossava una gonna molto corto, calze nere, un top un po’ scollato e una giacca avvitata, i capelli sciolti e del trucco leggero, le sue labbra erano carnose, sembravano una calamita per gli occhi. Si accorse che la stavo fissando, mi sorrise e mi disse che anche lei mi aveva notato in ufficio, iniziò a farmi complimenti, stava flirtando con me ed era palese, non si era accorta della fede che portavo al dito, perché mi chiese se fossi single. In quel momento avrei dovuto dire con fierezza che ero sposato, invece con un gesto veloce feci scivolare la fede nella tasca dei jeans e risposi di no. Fu a quel punto che lei si appoggiò alla ringhiera delle scale e mi guardò in modo provocante, dicendomi che avremmo potuto passare quella pausa pranzo in altro modo. Mi fece segno di seguirla, attraversammo il corridoio ed entrammo in uno sgabuzzino, usato per tenere i faldoni. Ci chiudemmo dentro, li non andava mai nessuno, i faldoni erano vecchi da anni e poi la stanza era dalla parte opposta agli uffici. La guardai, mi disse che mi aveva desiderato dal primo momento in cui mi aveva visto, e mi costò ammetterlo a me stesso, ma anche io avevo desiderato farmela dal primo momento in cui avevo posato gli occhi sul suo corpo. Non dissi una parola, mi aprii la zip dei pantaloni e tirai fuori il cazzo, era un po’ eccitato, la situazione era davvero calda e lei era sexy, quando Elena mise la sua bocca intorno al mio uccello il pensiero di Monica fu totalmente allontanato. La sentii spompinarmi il cazzo per bene, lo teneva alla basse e leccava la cappella, le palle, succhiava avidamente e lo prendeva fino in gola, era davvero pazzesca, mi diventò duro in pochissimi minuti. Avevamo poco tempo, così la presi di forza, la misi contro il muro, le allargai le gambe, indossava le calze a rete e questo mi facilità l’accesso alla sua figa bagnata con le dita, la masturbai un po’, le tintennai il clitoride, con l’altra mano tirai fuori i suoi seni che succhiai con foga. La masturbai così forte da farla venire, poi mi succhiò un altro po’ il cazzo prima di penetrarla nella sua figa pelosa fino in fondo. Entrato tutto, la tenni per i fianchi e iniziai a scoparla forte, le davo colpi veloci, affondavo e provavo un piacere assurdo, mentre lei si lasciava andare a gemiti e ansimi, che ogni tanto cercava di trattenere per evitare che ci scoprissero. La feci girare, era una vera troia, le piaceva proprio godere e avere il cazzo dentro, aveva il buco del culo sfondato, me ne accorsi perché provai a stimolarlo con due dita e queste sparirono rapidamente dentro. Sputai un po’ di saliva nel suo ingresso e sulla mia cappella e poi entrai lentamente dentro il suo culo, le strinsi il sedere e la montai, prima lentamente poi sempre più velocemente, facendola impazzire, ero così preso dalla foga e dal desiderio che non mi accorsi che mia moglie mi stava chiamando, continuavi a scopare Elena, la scopai a lungo, usammo tutti i minuti a disposizione della pausa. Quando sentii di essere arrivato al limite, le allargai di più le gambe per avere il buco del suo culo ancora più aperto e scopai fortissimo senza fermarmi fino a riempirla del mio sperma caldo. Ci sistemammo rapidamente e tornammo al lavoro, durante il pomeriggio ci lanciavamo occhiate e quando sono tornato a casa ieri sera non riuscivo a guardare in faccia mia moglie. Monica voleva scopare e per non farla insospettire, me la sono fatta questa sera, oggi Elena non è venuta al lavoro, aspetto domani per rivederla, so che non dovrei comportarmi in questo modo ma è troppo eccitante, non so cosa ha che mi attira così tanto, ma è da ieri che non faccio che pensare alla nostra scopata e non vedo l’ora di prenderla e sbattermela di nuovo contro il muro di quello stanzino, ma questa volta facendole ingoiare il mio sperma. Vi farò sapere come va a finire.

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