Quella volta che conobbi Simona

Ricordo come fosse ieri il mio primo incontro con Simona, la mia attuale ragazza, ci siamo conosciuti quattro anni fa a una festa di amici, me la presentò il mio migliore amico, appena i nostri sguardi si incrociarono, furono subito scintille. Era alta, capelli lunghi lisci e castani, occhi verdi, molto femminile e formosa, quella sera indossava un vestitino corto nero che le arrivava sopra le ginocchia con un ampio scollo che lasciava scoperto buona parte del seno. Inutile dire che non riuscii a fare a meno di osservarla li, aveva un seno perfetto, che ti faceva venire voglia di metterci le mani sopra e toccarlo senza sosta. Mi resi conto che quella ragazza mi faceva un effetto istantaneo, mi bastava osservarla, i suoi movimenti erano lenti e sensuali, ogni gesto mi faceva pensare a quanto sarebbe stato bello poterla avere. Dopo quella sera, ci scambiammo i numeri di telefono e ci sentimmo per diversi giorni, ma non ci demmo alcun appuntamento, ci rivedemmo direttamente a casa dello stesso amico per una serata fatta di pizza, alcol e belle chiacchiere. Non riuscivo a fare a meno di fissarla, lei se ne accorgeva, mi sorrideva e poi faceva finta di nulla ma sapevo che conosceva l’effetto che aveva su di me; ci eravamo scambiati vari sms, alcuni molto bollenti e provocatori. Era seduta davanti a me, incrociò le gambe, il vestito si sollevò quel tanto che bastava per lasciare libera la mia fantasia, non riuscivo a capire se indossasse l’intimo, iniziai a fantasticare sul fatto che forse era completamente nuda sotto. Il mio cazzo iniziò a reagire nei pantaloni, lo sentivo crescere di volume man mano che il tempo passava, dovetti posare un cuscino sulle gambe per cercare di rendere meno evidente la cosa ma lei si accorse del mio comportamento e mi sorrise furbetta. Si alzò improvvisamente e si recò verso la fine del corridoio, gli altri erano tutti presi a discutere di non so cosa, così mi alzai e la seguii, mi stava aspettando poggiata alla porta del bagno, mi sorrise: “Era ora…Ti stavo aspettando..”. Non mi diede tempo di dire nulla, aprì la porta alle sue spalle ed entrò, io la seguii, quel bagno era spazioso, ci guardammo intorno per qualche secondo, poi lei abbassò lo sguardo in mezzo alle mie gambe, dove era evidente la mia erezione. “Apri i pantaloni e fammelo vedere” Abbassai la zip dei pantaloni e lo tirai fuori, il mio cazzo era molto venoso e doppio, perdeva un po’ in lunghezza ma in spessore era notevole, lei si avvicinò lentamente, sentii la sua mano prenderlo e stringerlo, i miei occhi erano fissi nei suoi. Simona era davvero eccitante, in quel momento lo era ancora di più, la sentii iniziare a farmi una sega, poi si abbassò, la sua lingua leccò la mia cappella, i miei liquidi entrarono nella sua bocca, lei succhiò forte. Abbassai lo sguardo per vedere la sua testa muoversi avanti e indietro e prendere continuamente il mio cazzo dentro di te, intravidi la sua lingua leccare la cappella, poi il cazzo in tutta la sua lunghezza fino alle palle. Le prese nella bocca e le succhiò per bene, mi faceva godere, sentivo il calore delle sue labbra imprigionare i testicoli e poi con la lingua sbatterli. Il mio cazzo era completamente duro, ero eccitatissimo e non vedevo l’ora di poterla prendere e sbatterla al muro; le tolsi il vestito che indossava scoprendo che sotto non aveva altro, le sorrisi maliziosamente, poi si avventai con la bocca su un capezzolo e lo succhiai forte, diedi colpetti con la lingua, lei gemeva e si lasciava andare al godimento. Si toccò il clitoride con le dita e si masturbò mentre io non smettevo di stimolare i suoi capezzoli e poi leccarle il collo ed ogni centimetro della pelle fino ad arrivare tra le sue gambe, le feci mettere una gamba sulla mia spalla in modo da avere ben aperta la figa e feci scorrere la lingua su e giù, leccandola lentamente. Si aggrappò al lavandino, tirò la testa all’indietro e mi incitò a continuare a leccargliela senza fermarmi, inserii anche due dita dentro e la scopai fino a farle raggiungere un forte orgasmo. Il mio cazzo sembrava voler esplodere, non ce la facevo più, così la tirai su facendola sedere col culo sul lavandino, le aprii le gambe e la penetrai col cazzo fino in fondo, fu un colpo secco che provocò ad entrambi un forte piacere. Mi aggrappai anche io al lavandino e la scopai velocemente, davo affondi senza fermarmi, lei gemeva, sentii la sue unghie graffiarmi le spalle, la presi per i fianchi e la misi a terra, mi stesi dietro di lei e la penetrai nuovamente nella figa. Scopammo in quel modo per vari minuti, il pavimento era freddo e il contrasto con i nostri corpi caldi era più che piacevole. “Sii-iii…Scopami di più, entrami dentro ancora e ancora” Simona mi invogliava a fare di più, così tirai fuori il cazzo dalla sua figa, sputai un po’ di saliva nell’ingresso del suo culo e la penetrai lentamente, una volta entrato tutto, iniziai a muovermi piano, dopo qualche secondo, il dolore era diventato immenso piacere. Aumentai il ritmo e me la scopai a pecorina selvaggiamente per terra, le dovetti mettere una mano davanti alla bocca mentre veniva per l’ennesima volta, mentre io diedi le ultime spinte nel suo culo accompagnate da un bel getto di sborra calda. Sentimmo bussare alla porta del bagno, ci tirammo su velocemente e ci demmo una sistemata, aspettammo che la persona si allontanò dalla porta e poi uscimmo. I nostri amici ci guardarono sorridendo, avevano capito che ci eravamo appartati un po’ dalla serata, ci presero in giro, dicendo che saremmo stati una bella coppia e infatti, dopo quella sera, iniziammo a frequentarci e a uscire quasi ogni sera e adesso sono quattro anni che stiamo insieme e stiamo bene. Il sesso va alla grande, godiamo ancora come quella prima volta e non nascondo che quando ci ritroviamo a casa del mio amico, ci chiudiamo a chiave nel bagno e lo facciamo.  

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