Il controllo accurato del kilt

Rimasi senza parole per un momento mentre guardavo negli occhi una giovane ragazza bionda con un sorriso fantastico. “Vuoi che ti controllo il kilt?”, ha chiesto. Era stato la mia prima volta ad un festival gaelico ma ero stato avvertito da amici e veterani del festival che se compravo ed indossavo un kilt avrei trovato alcune donne soprannominate “gli ispettori del kilt”, che avrebbero chiesto di porre la loro mano sotto il kilt sul culo per verificare che venga indossato senza biancheria intima. “Oh, va bene” dissi, sorseggiando la mia birra. Dopo tutto quello che ho bevuto non avrei fatto fatica a dire di no ad una bella donna che voleva toccarmi il culo. Mi ha sparato un sorriso e, mise la mano sotto la parte anteriore del mio kilt. Le sue dita mi sfiorarono le palle delicatamente. “Oh, mio”, “non sei un originale scozzese? Penso che meriteresti un nastro azzurro “, e così dicendo ha posto un nastro azzurro sulla mia camicia con la mano libera e, come ha rimosso l’altra da sotto il gonnellino appena acquistato ha fatto un passaggio intenzionale sul mio cazzo. Si contrasse con il contatto della sua dolce mano liscia. Ho cercato di combattere l’eccitazione. Sorrideva al pensiero di lasciarmi con un’erezione imbarazzante e senza il modo di nasconderla. “Pensavo che gli ispettori del kilt toccassero solo il culo degli uomini”, fu la mia battuta. “Cosa posso dire? Ho visto qualcosa di più interessante e la mia mano camminava per conto suo”, ha detto indietreggiando. “Penso che sia un po’ ingiusto lo sai?” Dissi tornando alla mia birra attendendo che la mia erezione si calmò. “Se gli uomini devono indossare i loro kilt senza mutande è giusto che tu controlli”. Si avvicinò a me senza esitazione afferrando la mia mano a forza e mettendosela sotto il vestito mentre si chinava fingendo di controllare nuovamente il mio kilt. Il mio palmo della mano scostò i peli morbidi del pube. Premetti le dita nelle pieghe delicate della sua figa abbastanza da sentire un accenno di umido. Mi sorrise di nuovo mentre io strofinavo di nuovo la mano. Il mio cazzo si irrigidì e non sapevo più cosa fare per nasconderlo. Lei ridacchiò. “divertiti al festival bello.” Ha detto tornando dai suoi amici e lasciandomi alla mia situazione senza speranza. Il profumo della sua figa giovane mi ha mandato in piena ecstasi, dato che erano passati due anni dall’ultima volta che ho fatto sesso. Avevo quasi dimenticato quanto fosse bella la fica, ma puzzava, e sentivo l’odore sulle mie dita. Niente avrebbe potuto essere più sexy di una giovane donna che ti fa toccare la fica e ti lascia il suo odore sulle dita, in modo da poterlo annusare ogni volta che si voleva. Ho apprezzato il resto della giornata al festival con gli amici ma ripensavo in continuazione al controllore di kilt ed a quanto fosse bella. Dopo la festa siamo andati a bere qualcosa in giro per i bar della città. Mi sono svegliato sul pavimento, col viso appoggiato su una scatola di pizza vuota. Segno che la notte era stata memorabile. Mi girai di lato e, sentito le mutande bagnate. Avevo sognato del controllore di kilt. Era stata una eiaculazione in piena regola. Ho cercato qualche traccia del sogno nei miei ricordi, ma non c’era niente. Solo il suo odore è rimasto ed una bella sborrata nelle mutande. Ho dovuto nascondere il segno di umido sui miei pantaloni della tuta dagli amici mentre andavo in bagno a fare la doccia e cambiarmi i vestiti. Il controllore donna era riuscito a mettere in imbarazzo me anche questa volta nei miei sogni. La fiera volgeva ormai al termine e la birra scorreva a metà prezzo ed al crepuscolo la maggior parte dei partecipanti erano felicemente ubriachi. Stavo cominciando a rinunciare a trovare l’oggetto giovane della mia ossessione e mi divertivo a bere. Inutile dire che più alcool bevevo e più mi sentivo leggero e fuori di testa. Mi scappava la pipì e mi diressi dietro una pianta per fare i miei bisogni. Mentre mi sollevavo il kilt sentii una voce. “Ti dispiace se ti faccio notare che il bagno è in fondo al parco?” disse una voce familiare. La faccia del controllore del gonnellino emerse dalle ombre dei rami dove stavo beatamente pisciando. “Oh merda!” Balbettai. “Credo che abbiamo avuto la stessa idea, c’è troppa fila in bagno. Una volta finito tutto mi invitò a farmi controllare nuovamente il kilt, guidandomi nel rifugio della struttura. Ci siamo seduti. I miei occhi continuavano a regolare la luminosità e ben presto i suoi lineamenti mi furono più nitidi. Indossava lo stesso vestito di colore verde, con perle perline e bottoni in ottone dal fianco alla spalla. La sua forma era seducente. I suoi seni erano solidi e, vivaci. I suoi capezzoli si intravvedevano attraverso l’abito. Era peccaminosamente perfetta e proporzionata come una modella. Il suo viso e le labbra erano pericolosamente vicini al mio ed avrei voluto baciarla, ma era troppo giovane e le fantasie che frullavano nella mia mente mi facevano sentire indegno delle sue labbra. Ero sbalordito. Ho cercato di trovare una scusa per poterle dare anche un semplice bacio innocente, ma, prima che potessi pensarne una convincente, premette le labbra sulle mie. Ho ricevuto il suo bacio, mentre la sua lingua rosa tenue sondava la mia bocca, incontrandosi con la mia. La mia mano aveva trovato la sua strada nel tracciare la curva della coscia morbida e tra le sue gambe. Le mie dita ballavano sui peli morbidi del pube e poi sulla sua figa. Ha continuato a baciarmi senza alcun accenno di protesta alla mia mano esploratrice, che massaggiava il suo clitoride. Lei rimase a bocca aperta e si fermò a guardarmi negli occhi. Il mio cazzo pulsava ritmicamente sotto il kilt e, ho potuto percepire che stava uscendo del precum dalla sua testa gonfia. Ho fatto scivolare un dito dentro di lei e poi la punta di un altro. Era stretto. Lei rabbrividì come ho forzato il secondo dito nella sua figa calda, umida e scivolosa. “Ti avevo avvertito”, disse afferrando il mio cazzo con la mano, segandomelo delicatamente ed alternandosi a carezze dolci, spalmando tutto il precum sull’asta dura. Le mie palle si indurirono per l’eccitazione. Mentre mi segava io insistevo col gioco della sua passerina, strofinando il suo clitoride e spingendole un dito dentro, godendo entrambi. Era troppo brava con la mano, stavo per venire!! “Io non ti conosco nemmeno», dissi a bassa voce. Lei ridacchiò. “Non ti conosco nemmeno io, ma non cambia il modo in cui mi sento in questo momento e, in questo momento ti voglio scopare. Mi piacciono i tuoi occhi. Voglio che tu sborri dentro di me, dopo avermi scopato figa e culo con forza”. L’ho ascoltata e non potevo credere che lei trovasse me così attraente. Mi chiesi a quanti uomini avesse detto quelle parole. Mi chiesi se avesse un sacco di partner. No, questo era qualcosa di diverso ed ho smesso di preoccuparmi. “Voglio assaggiarti” ho detto e lei sollevò il culo lasciandosi scivolare il vestito sul ventre. Ho baciato prima una gamba e poi l’altra. Con una mano si strofinò il pube accogliendo la mia lingua sulle labbra umide e gocciolanti della sua figa. L’ho annusata profondamente. C’è stato un accenno di sudore causato dalla giornata trascorsa a piedi al centro fieristico in cerca di me. C’era l’odore di birra e del suo piscio. Ma, più inebriante era l’odore del suo volere un po’ di sana lussuria, dato che la sua figa ad un certo punto si contrasse, spruzzandomi il suo caldo orgasmo. Ho cercato l’apertura della sua fica ed il suo clitoride. Quando finalmente la mia lingua sfiorò la sua gemma del piacere la schiena sembrò inarcarsi. Ha iniziato ad ansimare quando cominciai a leccare tutto ciò che incontravo con lingua e bocca. Ho succhiato il suo clitoride nella mia bocca e mi divertivo a tirare e succhiare fino a quando non la sentii urlare di piacere. Poi delicatamente la penetrai con un dito, cominciando a sondare il suo punto G ed una volta trovata la posizione più comoda per entrambi l’ho accarezzato, mentre la lingua continuava a giocare col suo clitoride. Alzai il kilt e spuntò fuori il mio cazzo palpitante e non esitai a spingerglielo nella sua figa, mentre lei stava ancora godendo del mio precendente gioco di lingua e dita. Lei era così bagnata e stretta. Ho iniziato a spingere fino a quando ho sentito le mie palle solleticarle il buco del culo. Si girò su di me e, afferrandomi i polsi mi cavalcò possentemente. L’ho scopata fino a quando stavo per venire. Ha messo le mie mani sui suoi seni. I capezzoli eranofermi e le tette perfette nei miei palmi. Mentre mi baciava esplosi getti di sborra cald dentro la sua figa. Getti di sperma caldo bagnarono la parte posteriore della sua fica. L’iniezione potente di sperma ha provocato convulsioni talmente forti che lei non riusciva più a tenersi in piedi. Siamo stati abbracciati e fermi per qualche minuto. Il mondo si fermò. “Sono così felice che hai deciso di tornare per l’ultimo giorno del festival”, sussurrò. “Anch’io”, risposi. “Ho sentito che lo faranno in un altro posto l’anno prossimo”, ha detto. “Ci sarai”, le chiesi. “No. Non dovrò più usare la scusa di controllare i kilt”, fu la sua pronta risposta. “Ci vediamo di nuovo” ho chiesto. “Forse, se il festival ritornerà qui.” Sospirò. “Io sarò qui», dissi. “Io sarò quello con il kilt”.

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