Francesca e Chiara

Francesca e Chiara stavano passeggiando per il centro senza una meta fissa; guardavano le vetrine, chiacchieravano del più e del meno, incrociavano gli sguardi con qualche bel ragazzo che passava in senso contrario al loro. Si tenevano a braccetto e si facevano sicuramente notare: tutte e due erano molto alte e indossavano dei tacchi vertiginosi, che le slanciavano e le facevano sembrare due modelle in passerella. Truccatissime entrambe, dalla pelle molto chiara ma con le gote arrossate apposta, gli occhi Francesca verdi e Chiara azzurri, tutte e due con delle belle tette non troppo grandi ma sode, tenute su da un reggiseno a balconcino e messe in mostra da ampie scollature. Capelli lunghissimi, quasi fino al sedere, Francesca castani e Chiara biondo cenere. Insomma queste due ragazze non passavano inosservate, venivano guardate con desiderio dagli uomini molto più grandi di loro, con ammirazione dai ragazzi e con odio e gelosia dalle altre donne che percorrevano il centro quella mattina. Potevano sembrare due ragazze angeliche, invece avevano un carattere diabolico e una mente perversa: infatti si divertivano a fare scommesse tremendamente trasgressive e intriganti tra di loro, con penitenze sconvenienti. Ora come ora infatti, mentre tutti si focalizzavano sui loro corpi e sulla loro camminata elegante, Francesca stava dicendo: “Allora adesso entriamo in quel negozio di abiti da sera, c’è un commesso che avrà settant’anni, senti che cosa fai: mentre lo provi ti togli le mutandine e con disinvoltura lo alzi e lo abbassi come per vedere se ti sta bene!” Chiara si morse le labbra e ammiccò, poi fece schioccare la lingua e rispose “Ok, ma se lo faccio dopo tu fai quello che ti dico io in gelateria siamo intesi?” E le due amiche ridacchiavano dandosi pizzicotti. Dopo neanche dieci minuti erano al negozio di vestiti, un negozio serio e poco frequentato visti i prezzi esorbitanti. Chiara si presentò dicendo di cercare un cestito nero lungo ma con uno spacco vistoso, e il signore la servì con garbo trovandone uno perfetto per lei. “Vado a provarlo allora!” Disse quasi ridacchiando, e Francesca la guardava complice. Nel camerino Chiara si spogliò rapidamente, rimanendo solo in intimo bianco, e poi con una mossa decisa si sfilò le mutandine di pizzo, rivelando la sua passerina rosa sormontata da una striscetta di peli biondissimi. Si mise il vestito senza entusiasmo, e provò allo specchio lo spacco: se si muoveva bene si vedeva perfettamente che non portava niente sotto! Francesca se la rideva guardando il vecchio commesso asciugarsi il sudore diventando tutto rosso, mentre sbavava dietro Chiara che si pavoneggiava allo specchio volteggiando su se stessa, in modo che lo spacco rivelava le labbra della sua fica. Nonostante l’età, i pantaloni del commesso rivelavano un bozzo notevole! Allora Francesca finse di cercare un orecchino che le era caduto li vicino, mostrando la sua scollatura all’uomo e facendolo diventare ancora più rosso. In breve, le due comprarono il vestito ad un presso stracciato e si diressero alla gelateria. “Brava troietta, sei stata magistrale! Aha ha quel vecchio per poco ci rimaneva!” Chiara sorrise “Già, ora tocca a te cara mia farmi vedere quanto sei intraprendente: adesso ordiniamo due gelati e tu lo chiedi alla sborra” Francesca rimase a bocca aperta, poi si mise a ridere di gusto. “D’accordo! Sara super divertente!” E Entrarono nella piccola gelateria, ove non c’èra nessun altro cliente. Chiara chiese un cono cioccolata e pistacchio, poi fu il turno di Francesca: “Allora mi dai un cono piccolo con limone, fragola e sborra” Il ragazzo che stava iniziando a prendere il gelato, rimase di stucco. “Scusi? Non ho capito l’ultimo gusto” Allora Francesca, con la voce più sensuale che poteva e uno sguardo malizioso disse “Hai capito benissimo invece. Ho detto proprio sborra. E la voglio fresca mi raccomando!” Chiara già ridacchiava mangiando il suo cono. Il ragazzo non sapeva cosa fare, e rimaneva li fermo con la bocca aperta. Chiara intervenne “Hai sentito la mia amica? Su fatti una sega e sborra sul suo cono!” Francesca si tirò giù la spallina del vestito, mostrando la spalla e il reggiseno “Forse gli ci vuole un incentivo..” Il ragazzo guardando fisso la sua cliente, si sbottonò i pantaloni e tirò fuori un cazzo normale, un po’ flaccido. Iniziò a segarsi lentamente, guardando Francesca che si era tirata su il reggiseno e si stava massaggiando le tette, dai capezzoli duri e lunghi vista la temperatura della gelateria. Il cazzo prendeva consistenza ed era ora eretto e pulsante, mentre la mano dell’incredulo ragazzo faceva su e giù velocissima. “Avanti, su! Muoviti mica posso aspettare tutta la giornata!” E dicendo queste parole Francesca si tirò su il vestito, rivelando delle autoreggenti nere, poi più su, fino al perizoma rosso. Il ragazzo era ora paonazzo e la sua mano instancabile! “Ancora uno sforzo!” Disse sensuale Francesca, scostandosi il perizoma da un lato, mostrando al gelataio la sua fighetta tutta depilata e fresca, con un piercing argentato sul clitoride. Ed ecco che il cazzo esplode in uno, due, dieci schizzi bianchi e densi, che oltre al cono gelato di Francesca sporcano anche alcune vaschette di gusti e il bancone. “Alleluia!” Disse ridendo Chiara, mentre Francesca prendeva il cono in mano e iniziava a leccarlo, mentre si rimetteva in sesto i vestiti. Le due uscirono dalla gelateria senza pagare, lasciando il ragazzo col cazzo moscio in mano e un mucchio di domande in testa. Una giovane coppia passava di li e vide Francesca e Chiara mangiare così di gusto, così decisero di entrare in quella piccola gelateria. Poco dopo dal locale uscirono degli urli scandalizzati.

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