Con la sorella al ballo

Mio fratello si era vestito in modo classico, fuori dagli schemi che la serata prevedeva. Piuttosto che il tradizionale abito a coda di rondine bianco e nero, indossava un frac con o ricami in oro e velluto, una sciarpa di seta colorata con polsini ricamati e borchie d’oro sul panciotto, il tutto abbinato a guanti neri e mantello, con stivali da equitazione. Camminava brandendo un bastone da passeggio placcato oro ed io sono vestita con un abito da sera molto sexy che risaltava la mia femminilità. Siamo entrati nella grande sala da ballo e lui mi accarezzava delicatamente il braccio in segno di rassicurazione mentre attraversavamo la stanza sentendoci leggeri come una nuvola, ascoltando i sussurri degli altri partecipanti, anche se non erano un problema per noi. Alcune donne erano accompagnati da ragazzi pagati per l’occasione. Altre donne, le più giovani, tenevano le mani sopra il petto e guardarono mio fratello con un timore reverenziale. “E’ un musicista”, fu il commento di una ragazza. “Che strumento suona?” Un altro ha chiesto. “Diversi”, la risposta data con ammirazione da un ricco signore. Le donne più anziane ci guardavano scuotando la testa in segno di disapprovazione. Continuammo a camminare attraverso la stanza senza alcuna esitazione sorridendo alla governante ed altri invitati fino a quando fummo arrivati al tavolo del banchetto, dove c’era una grande esposizione di zucchero filato in diverse fantasie, camerieri vestiti in pizzo e perle e striscia di seta per abbinare l’abbigliamento degli ospiti. Mentre camminavamo attraverso la stanza gli sussurravo in un orecchio che sarebbe stato eccitante dipingere quadri con la lingua e cosa gli avrei fatto con questo cibo e che… (altre cose innominabili che hanno reso la mia figa molto umida). Mentre mordevo una fragola ricoperta di cioccolato ho sentito il suo bastone di legno strusciare tra le mie gambe e strofinare la mia passerina umida, tra le mutande. “Assaporala mentre il mio bastone ti manda in estasi” sussurrò al mio orecchio. Ho esitato tenendo la fragola sulle labbra mentre sorridevo e mi guardai intorno con le sopracciglia alzate, poi ho prontamente spinto l’intero frutto in bocca. Ha schiaffeggiato il mio culo e la fragola quasi volò fuori. Ho tossito mentre masticavo e si schiarì la gola mentre si girò per sorridere alla baronessa, che guardava in segno di disapprovazione, alla mia destra. Abbiamo finalmente raggiunto la fine della tavolata, il nostro piatto pieno di cibo mentre andava avanti a stuzzicarmi col suo bastone. Si girò verso di me, mi tolse delicatamente il piatto dalle mani, lo porse al primo persona che cammina da e mi ha accompagnato alla pista da ballo. Ci siamo uniti agli altri, mentre mano nella mano mi ha guidato nei piccoli passi del minuetto. I suoi occhi abbracciavano i miei, lo guardavo intensamente mentre sussurrava maialate alle mie orecchie. Nella danza mi guidava lui, in tutti i passi ed i movimenti. Ha continuato a guardarmi mentre ci si muoveva in cerchio sul pavimento della sala da ballo. Abbiamo ballato la Bouree, il fioretto e la metà Coupee e mentre premeva contro di me sentivo la passione crescergli tra le gambe. La musica si fermò e la sua bocca si tirò da parte a parte, ed ho guardato la danza dei baffi sulle labbra. “Vorrei seguirti ovunque”, gli ho detto, e così ha preso la mia mano e mi ha portato fuori dalla pista verso il tavolo. Salutò persone con un cenno di mano ed ha tirato fuori il suo orologio da tasca per controllare che ore fossero. Ci siamo seduti al nostro posto del lungo tavolo ovale pronti per la cena complimentandoci con lo chef per l’ottima presentazione dei cibi. Alzò il bicchiere: “I miei complimenti allo chef”. Mentre parlava fece scivolare le mani sotto il tavolo per tastare l’umidità tra le mie gambe. Strofinò le dita lentamente su e giù arrivando tra le mie labbra, immergendo le dita nella mia femminilità per sentirne i succhi, facendo piccoli cerchi di luce sul mio punto debole. Devo dire che mio fratello è un gran porco e nessuno si aspetterebbe che io e lui ogni tanto scopiamo. Mi sentivo come un gattino nello disperato tentativo di strofinarmi su di lui, il mio corpo faceva le fusa, chiedendo di più. Iniziai una falsa conversazione mentre sentivo la sua mano masturbarmi il clitoride. “Stai lavorando a qualche nuovo progetto?”. Il mio Maestro alzò le sopracciglia e agitò i baffi mentre si puliva le mani col tovagliolo. “Pensavo che non me l’avresti mai chiesto, amore”. Lui mise una mano in tasca e ne trasse un strumento mai visto prima e lo appoggiò sul tavolo. Ha ottenuto l’attenzione di tutti al tavolo. Qualcuno chiese cosa fosse. Lui sorrise in modo fanciullesco e sornione. Era sempre felice di spiegare a chiunque volesse saperne di più sulle sue nuove creazioni. “Ecco”, ha detto alzando una figurina nera con una mano e mettendo l’altra mano sotto il tavolo. Sollevò la gonna della ragazza alla sua destra. Ha lottato un po ‘con la pesantezza del vestito e la stratificata sottoveste ma alla fine la ragazza si lasciò sfuggire un grido mentre lui le ha afferrato la coscia cercando di calmarla. Poi prese lo strumento in mano e noi tutti lo guardammo sparire sotto il tavolo. La ragazza stava lottando al suo posto ed abbiamo tutti guardato il movimento della tovaglia e lo sguardo agitato della ragazza, applaudendo. Lei cominciò a gemere. Le sue palpebre e la sua irrequietezza cessarono al termine dell’orgasmo. La ragazza piegò la testa da un lato come ipnotizzata e lui non riusciva a staccare gli occhi dalla ragazza. Tutti intorno al tavolo avevano gli occhi spalancati e la bocca aperta mentre guardavano quello strumento meraviglioso che poteva fare raggiungere orgasmi impossibili ad ogni donna. La ragazza cominciò a contorcersi, muovere e contorcersi, sempre più forte fino a quando lei crollò sulla sedia, gli occhi sembravano uscire dalle orbite. Ha tenuto l’utensile sopra il tavolo e chiese: “Chi vuole essere il prossimo?”. Un’altra ragazza alzò la mano. Una piccola ragazza bionda con seni vivaci che spuntavano dalla parte superiore del suo corsetto. “Io,” Ha detto. Era sua cugina Marcella, imbucata alla festa ma che ogni tanto era a casa nostra (sapevo che gli faceva i pompini). Lui si chinò e mi sussurrò all’orecchio senza guardarmi “sorella, tra e te mia cugina siete due troie…”. Ho sorriso educatamente a tavola gli ospiti, mentre i pugni serravo i pugni col palmo della mia mano. Si alzò dalla sedia e mi sfiorò i capelli con la mano e quindi sapevo di doverlo seguire. Si avvicinò alla cugina e lo vedemmo usare il suo strumento per portarla all’orgasmo e con ogni tocco che lui faceva, lei diventava sempre più eccitata e bagnata. Degli strani poteri di questo oggetto si è sparsa la voce in tutto il palazzo. Le donne in attesa stavano tirando su le gonne a campana e toccavano se stesse mentre guardavano. Alcune donne facevano spuntare i loro capezzoli fuori dai loro corsetti. Ho guardato i suoi pantaloni e notai la sua virilità tesa che stava spingendo come un prigioniero che vuole essere liberato. Mi morsi il labbro e cominciai a toccarmi la passera umida tra le mie gambe. Lui mi ha visto, ha afferrato i miei capelli e mi tirò indietro. “Nessuna ragazza può assistere ai miei esperimenti”. I miei occhi rimasero bloccati al suo pacco “Questo è troppo per me da sopportare. Lasciami guardare”. “Alla mia schiava piace guardare”. E così ho continuato a guardare donna dopo donna allargare le gambe al mio Fratello Maestro, intento a tenere a bada la sua virilità che così disperatamente aveva bisogno di attenzioni. Lo guardai godere mentre soddisfava altre donne. Ho guardato il piccolo sorriso che tirò gli angoli della bocca. Mio fratello mi accarezzò i capelli con amore e mi tirò vicino a lui. Spinse la mia testa nella sua coscia. “Soddisfa il mio cazzo” Si alzò, si fermò davanti a me e liberò la bestia. Lungo, luccicante e bagnato, brillava contro i faretti. Ero in ginocchio pronta a ricevere tutto di lui. Aprii la bocca e appoggiai la testa all’indietro. Lui prese il viso tra le mani e infilò il cazzo in gola e io avidamente lo accolsi quasi a voler inghiottire ogni goccia del suo liquido caldo. Presto arrivarono altre donne e si misero vicino a me, così piene di desiderio e volevano farsi soddisfare da mio fratello. Due di loro si misero in ginocchio e mi aiutarono a leccare. Avrebbe dovuto essere tutto mio e ora tre donne leccavamo come piccoli cuccioli leccano da una ciotola di latte. Altre donne stavano arrivando, sgomitando tra loro per un assaggio della suaa virilità. Non riuscivo più a tenere la mia posizione. Ci sono state almeno 20 donne che spingevano cercando di avere un assaggio del cazzo di mio fratello. Alzai lo sguardo verso di lui e vidi i suoi occhi quasi roteare sino alla posteriore della sua testa. Era uno spettacolo che non avevo mai visto prima. Non sapevo se era per il dolore o per il piacere straziante, ma lui sembrava aver perso tutta la sua capacità di mantenere la calma in quel momento. “Fratellino?” Lui non mi rispose. Guardavo le decine di giovani donne desiderose ed affamate per cui ho pensato che potrabilmente a lui non importa quale bocca gli succhiava il cazzo. Io ero a ingoiare la sua virilità e nessun’altra donna lì. Aprii la bocca più larga e la tenni stretta al suo cazzo. Sentivo lingue leccare la sua circonferenza e sui miei seni, ed ho cercato di proteggerli da loro e spingerle via. Sentivo il loro respiro e le loro labbra calde su di me; tre donne risucchiavano e tiravano un seno mentre c’erano cinque all’altro. Sentivo gridolini di gioia mentre guardavo i fianchi di mio fratello muoversi lentamente in avanti ed indietro. Ha tenuto una ciocca di capelli in ogni mano, mentre la bocca due ragazze gli mordevano e succhiavano le palle. Due ragazze mi allargarono le gambe. I miei seni sono stati coccolati da poche altri, mentre io guardavo quattro donne attaccate alla sua virilità, intente a leccare e succhiare e riempiendo tutta la loro bocca con le parti intime di lui. Due donne tolsero la loro bocca dal suo cazzo, girandolo verso di me e donandomelo. Ho continuato a guardare nei suoi profondi occhi scuri mentre la sua sborrata mi riempiva la faccia ed il petto. Le donne andavano in delirio e cominciarono a leccare via lo sperma dal mio corpo.  “Fatti da parte”, ho sentito dire, “e tieni le gambe divaricate”. Voleva scoparmi e davanti a tutti mi cacciò il cazzo ancora duro nel culo, spingendo profondamente dentro di me. “A mia sorella piace essere scopata mentre tutti la guardano, non si fa problemi a volere il mio cazzo nel culo, la troia”. Andò più in profondità mentre parlava. Mi sussurrò qualcosa in un orecchio che non posso mai condividere con nessuno e dopo un buon quarto d’ora di scopata mi schizzò un’altra copiosa quantità di sborra, stavolta bel culo; dopo essersi svuotato si alzò, tirò su i pantaloni, raddrizzò i suoi vestiti, raccolse il suo bastone, raddrizzò i suoi capelli, e si rassettò, mentre io ancora col culo pieno di sborra e spanato cercavo di avere un aspetto decente e tranquillo. Due ragazze mi hanno aiutato, e piano piano tornammo alla normalità. Il ballo poteva riprendere.

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