Una intensa serata di dopo lavoro

Quella di oggi era stata una di quelle giornate troppo lunghe e troppo pesanti, una di quelle impegnative, che fa venire voglia di picchiare la testa contro il muro. Ma era finita e tutto quello che doveva fare era buttarsi traffico dell’ora di punta e tornare a casa. Tutto sarebbe andato benedi questo ne era sicura. Guidando più veloce di quello che doveva, Fabrizia arrivò a casa parcheggiando nel cortile alla bene-meglio ed entrò in casa, buttando borsa e giubbetto a casaccio. La sua borsa colpì il tavolo della cucina con un tonfo. Passò dalla pila di posta sul bancone piastrellato senza nemmeno interessarsene, tirando il maglione sopra la sua testa e gettandolo sul pavimento mentre lei correva attraverso la casa. Corse su per le scale, raggiungendo la cima senza fiato. La porta della camera da letto era aperta. Ad aspettarla il suo uomo. Rossano alzò lo sguardo. La sua bocca sexy curvò lentamente in un sorriso rassicurante e speciale che ha sempre fatto sentire a casa Fabrizia. Gettò la rivista sportiva da parte e si appoggiò più alto rispetto alla testata, il suo corpo muscoloso perfettamente a suo agio nella sua nudità. Fabrizia lo guardò in modo voglioso e lo raggiuse a letto, lasciandosi avvolgere dalle spalle larghe, il petto poco peloso, il ventre piatto, finendo per accovacciarsi, come per riposare, sul suo inguine. Il cazzo floscio sdraiato nel suo nido di pelo riccio si contrasse una volta, due volte, poi ha cominciato ad aumentare di volume. Fabrizia rinsavì e la sua irritazione e stanchezza rapidamente svanirono e si leccò le labbra mentre lo guardava distrattamente allungarsi e raggiungere la sua forma perfetta e le proporzioni piacevoli, diventando l’opera d’arte con cui aveva giocato durante il primo incontro. Un altro respiro profondo riempì i polmoni, la giornata non era ancora finita. I loro occhi si incontrarono e si guardarono fissi. Le braccia di Rossano si incrociarono davanti e lei afferrò la camicia con entrambe le mani. Un sorriso impertinente ha rivelato il suo piacere e lei fece una breve pausa prima di continuare. Sollevò l’orlo lentamente, rivelando dapprima un seno, coperto di pizzo blu, e fu poi la volta dell’altro. Si spogliò la camicia fino a farla poi cadere sul tappeto. Non c’era bisogno parlare, le azioni ed espressioni parlavano erano già eloquenti. Le scarpe volarono a breve distanza da Fabrizia e poi fu la volta dei pantaloni, che caddero accanto, mentre ancheggiava i fianchi a destra ed a sinistra, mentre si tirava i pantaloni sempre più in basso, ma ad un tratto si fermò di colpo, con un cambiamento di idea. Il suo rapido dietro-front ha provocato una risata da Rossano. Si sporse in avanti, solo un po’, spingendo il culo fuori, poi riprese, agitandosi più provocatorimente mentre lentamente continuava a tirarsi i pantaloni e le mutandine giù insieme, facendo scivolare lentamente i pantaloni e le mutandine giù per le gambe lunghe fino a cadere sul pavimento, a livello dei piedi. Fabrizia si allontanò dal mucchio di vestiti. Il suo sguardo era piacevole e fissato sul suo pube. Cun una mano Fabrizia ha cominciato ad accarezzarsi la folta peluria, prima tenendo le dita distese e facendole scivolare nei peli bagnati dai suoi umori. Il piacere la prese in modo imprevisto, le sue palpebre si abbassarono, la testa rotolò indietro, mentre gemeva nel suo stesso piacere. Rossano si schiarì la gola. Ci sono voluti pochi istanti per guadagnare l’attenzione di Fabrizia. Lei scosse la testa, ridacchiando leggermente, poi si fece seria, una volta di più. Pettinò le dita tra i riccioli fitti, mentre con un gesto rapido si slacciò il gancio del reggiseno. Le cinghie di raso scivolarono dalle spalle rotonde e caddero per terra. Rimase nuda, le mani caddero lungo i fianchi. I suoi seni stretti sembravano essere diventati più pesanti, i suoi capezzoli rosa erano duri come due proiettili. Il calore sembrava essere andato tutto verso il basso ventre e il suo respiro era accelerato di desiderio. Lui la chiamò con un cenno della testa. Fabrizia andò da lui senza dire una parola, la sua espressione ansiosa tradiva il passo senza fretta. Salì sul letto con cautela e si posizionò a cavallo con le sue cosce serrate forti sulle ginocchia. Ancora una volta, i loro occhi erano come collegati, immersi nella consapevolezza che la loro unione carnale è solo per una comune soddisfazione fisica. La mano di Rossano teneva saldamente avvolto il suo cazzo, fermo in preparazione per la scopata con Fabrizia. Si spostò in avanti, aggiustando la propria posizione. Le sue dita tremanti, anticipando il cazzo affondarono nel suo ciuffo morbido di peli e senza vergogna separavano la fessura nascosta della fica. L’eccitazione della moglie raggiungeva livelli sempre più alti, producendo il dolce nettare d’amore mentre lo sguardo divorante di Rossano faceva presagire una serata alquanto eccitante. Solo quando i suoi occhi vitrei cominciarono a fissarla, quasi a dare ordini precisi, Fabrizia cominciò lentamente ad abbassarsi sul cazzo pulsante, gemendo di piacere mentre sentiva la sua fichetta aprirsi piano piano e riempirsi del cazzo duro e venoso. C’è voluto un bel po’ di autocontrollo mentre lei  premeva contro la cappella, che copriva l’intero arco della sua apertura. Le sue rotazioni dell’anca lubrificarono il cazzo a dovere con i suoi fluidi femminili, rendendolo scivoloso, provocando sussulti da entrambi gli amanti. Fabrizia fece lentamente scivolare verso il basso l’albero rigido, mentre la sua vagina vibrava mentre il canale stretto si dilatava, provocando un piacere che sembrava non aver fine. Il dondolio cominciò dolcemente, avanti e indietro, ed è cresciuto con ogni movimento. Lui con le sue grandi mani cominciò ad accarezzare i seni penduli, che si agitavano a ritmo della penetrazione. I pollici e gli indici hanno lavorato non poco per far indurire quei capezzoli che sembravano quasi gommosi. Il suo gemiti non avevano mai fine. Lo sguardo di Fabrizia era in perfetta sincronia con Rossano mentre i suoi fianchi si muovevano con più determinazione. Non mancava molto a che Rossana avrebbe raggiunto il suo primo orgasmo e se ne accorse, mentre si pizzicava i capezzoli sensibili con le unghie e li stringeva in modo possessivo. Il dolore acuto del piacere aveva scagliato Fabrizia in un dolce oblio, provocandole un urlo gutturale ed il corpo esplodere in un orgasmo indefinibile. Abbandonando se stessa, la sua consapevolezza centrata esclusivamente sulle sensazioni provocate dall’aver succhiato e divorato il cazzo duro dentro di lei. “Fabrizia…” Impaziente per la vera soddisfazione, Rossano si girò improvvisamente, intrappolando Fabrizia sotto il suo corpo teso. Le sue dita aperte si bloccarono su entrambi i lati della testa, chiedendo la sua attenzione. Fabrizia si calmò improvvisamente. Era il turno di lui leccare e succhiare la figa della moglie, figa ormai bagnata da gocce continue di umori femminili che avevano bagnato tutto, cazzo compreso. La bocca di Rossano scese in picchiata cercando e trovato la passera. Il bacio era selvaggio, come fosse una punizione per l’estensione del suo desiderio. Ha succhiato e morso, non tralasciando nemmeno un millimetro di carne viva, spingendo la sua lingua calda dentro e fuori, mentre lei si contorceva, gemendo dal piacere. E quando le sue labbra ebbero finito il servizietto, la lasciarono gonfia e piena di piccoli lividi. Ha forzato le sue mani sotto le natiche e la sollevò con una presa salda, permettendo a se stesso di immergersi più in profondità, e leccare con più passione. Fabrizia gemette, il suo corpo sembrava lottare contro il feroce attacco, il piacere aumentava sempre di più, ogni secondo. Tuttavia, non le era sufficiente. Rossano liberò le mani e velocemente si appoggiò prima una gamba poi l’altra sulle spalle, premendo Fabrizia in una morsa stretta, bloccando il sedere all’insù per avere la massima penetrazione possibile. I suoi colpi divennero molto più forti, tirò fuori il cazzo più volte fino all’orlo poi alternarsi tra figa e culo, aprendo e sfondando tutti e due i buchi. Il cazzo era molto lubrificato e non faticava ad entrare. Figa e culo sembravano quasi aprirsi sotto i colpi della cappella violacea. Rumore di un respiro affannoso, le palle che sembravano schiaffeggiarle il culo e forti piagnucolii uniti a gemiti continui rompevano il silenzio della stanza come un coro riempie una cattedrale. Il corpo di Rossano, elegante di sudore, improvvisamente divenne teso e la testa sembrava agitarsi. Un ringhio profondo e Fabrizia sentii continui getti di sperma riempirle il culo e farcirgli le budella Le sue braccia intorno al collo bloccarono ferocemente Rossano con i fianchi premuti verso l’alto, cercando di ottenere un maggiore contatto possibile. L’intensità dell’orgasmo andava piano piano scemando e Rossano andava avanti a scoparle il culo con un ritmo tranquillo, quasi non avesse più la necessità di farlo ma non voleva uscire dal quel buco caldo ed umido. Un urlo di vittoria scoppiò dai polmoni prima che il suo corpo tremante cominciò a rilassarsi, esausto dalla tanta fatica. In questo stato finale, Rossano e Fabrizia potevano gemere ritmicamente e lui sembrava che stesse ancora versando il suo prezioso seme che lei assorbiva con avidità selvaggia. Rossano tirò fuori il suo cazzo dal rifugio umido e guardava il suo amore accovacciata sulle ginocchia con una curiosa espressione di beatitudine. Le diede un bacio affettuoso sulla fronte e Fabrizia aprì gli occhi. Si sorrisero a vicenda, ancora una volta stupiti per il potere di guarigione che ha il fare l’amore. Rossano si girò sulla schiena, il braccio avvolto intorno a lei per poterla tenere più vicino. Ha infilato la testa nell’incavo della sua spalla e posato una mano sulla gamba. Sospiri e baci li accompagnarono fino al sonno. Pochi attimi intervallati da baci profondi. Fabrizia sospirò profondamente. Alla fine, ha prevalso la soddisfazione, e il mondo esterno poteva aspettare una volta di più. Caddero in un sonno profondo e la mano di Fabrizia scivolò verso il basso quasi a voler tenere i mano le palle calde del marito.

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