Mi scopo la vicina di casa quarantenne con le tette enormi

Mi chiamo Vincenzo, ho 24 anni e da due anni vivo da solo in un appartamento vicino all’università che frequento, i miei genitori mi hanno mandato a studiare fuori, provengo da una famiglia benestante e questo mi ha permesso di scegliere la facoltà che più desideravo senza dovermi limitare. Voglio raccontarvi della signora che vive a fianco il mio appartamento, si chiama Raffaella e ha 46 anni, divorziata e ha un figlio di 20 anni che ogni tanto la va a trovare, non so bene che tipo di situazione ha ma la cosa certa è che passa la maggior parte del tempo da sola. Qualche volta l’ho aiutata a portare delle buste ma aldilà di qualche saluto e ringraziamento non ci siamo mai fermati a parlare di più.

E’ una donna molto bella, bionda, il fisico di una ragazzina e un seno enorme, sarà quello che ha attirato la mia attenzione. Sono un ragazzo e sono nel pieno della mia attività sessuale e non nascondo che più di una volta mi sono fatto una sega pensandola, pensando a come deve essere mettere il mio cazzo in mezzo ai suoi seni o sfondarle la figa.

Qualche volta mi aveva lanciato delle occhiate strane ma ero convinto di voler vedere cose che non c’erano, così ho iniziato a non farci più caso, fino a ieri mattina, quando l’ho incontrata nuovamente sulla porta del suo appartamento. Mi ha sorriso, mi ha chiesto come stavo e poi mi ha invitato ad entrare per un caffè, io non sapevo cosa fare, pensavo alle fantasie che mi ero fatto su di lei e il pensiero di restare da soli mi metteva soggezione. Lei insistette, decisi di accettare, aveva una casa grande e ben arredata, mi piaceva molto, la vidi recarsi in cucina e preparare il caffè. Iniziò a farmi domande sul cosa facessi, cosa studiassi, parlammo del più e del meno, mi disse di suo figlio e di quanto gli mancava, si vedevano poco perché lui viveva con il padre che abitava in un’altra città, nella stessa dove aveva deciso di studiare.

Per tutto il tempo non riuscivo a staccare gli occhi dalla sua scollatura, lei se ne accorse e più di una volta sorrise, ci spostammo sul divano del salotto e continuammo a conversare, i miei pensieri però ormai erano tutti concentrati sul suo seno e sulla voglia di prenderla e fare sesso. Senza accorgermene il mio corpo stava iniziando a reagire da solo, indossavo una tuta che mal celava la mia eccitazione.

Raffaella se ne accorse, sorrise maliziosamente, non perse tempo, infilò subito una mano nella mia tuta per assicurarsi della mia eccitazione, non appena sfiorò il mio cazzo, questo diventò subito più duro. Non contenta, mi abbassò subito la tuta e i boxer, fece uscire il mio cazzo duro e pulsante, lo afferrò con forza e iniziò a segarlo con bravura e maestria. Mi baciò, sentivo la sua lingua entrare prepotentemente nella mia bocca, aumentò il ritmo della sega, lo voleva più duro, si abbassò lentamente e si fermò a guardare il mio cazzo

"E’ davvero grosso e duro, adesso te lo succhio”  - e se lo mise tutto in bocca, succhiandolo e mantenendolo dritto tenendolo dalla base con la mano.

Mi spompinò in modo intenso per diverso tempo, lo tenne in bocca diversi seconda e poi lo fece uscire grondante di saliva, se lo sbatté in faccia e guardandomi dritto negli occhi mi disse: “Mi piace succhiare il tuo cazzo”.

Era davvero brava, si alzò e si sedette sul bracciolo del divano, allargò le gambe, indossava una gonna senza le mutandine, la vidi toccarsi il clitoride e poi penetrarsi con due dita, poi disse: “Vieni a leccarmi la fica, adesso”.

Non me lo feci ripetere due volte, immersi la mia lingua nella sua fica, bagnata e piena dei suoi umori, la leccai per bene, affondai più che potevo.

“Si bravo, continua, leccamela tutta”.

La slinguazzai per bene, leccai accuratamente, lei gemeva e ansimava e ad un certo puntò mi bloccò:
“No basta, mi fai venire ed io voglio che mi scopi, scopami subito”.

L’afferrai per i fianchi, mi toccai il cazzo per qualche secondo per farlo diventare più duro e poi penetrai la sua fica bagnata, la puttana era caldissima, la scopai aggrappandomi al divano e sovrastandola con il mio corpo, lei si aggrappò a me e si lasciò andare al godimento. Presi un ritmo più veloce e violento, la feci godere come una cagna, sotto i miei colpi il suo seno enorme si muoveva su e giù e la cosa mi eccitava ancora di più. Le strappai di dosso la camicetta che indossava, uscii dalla sua fica e misi il mio cazzo in mezzo al suo seno, le ordinai di stringerlo e iniziai a scoparlo. Era grosso ed avvolgente, la mia eccitazione era tantissima e lo bagnai con i miei liquidi, non riuscivo a fare a meno di muovermi velocemente, lei aprì la bocca e prese la punta ogni volta che mi avvicinavo alle sue labbra.

Contemporaneamente le strinsi i capezzoli con le mani, grossi e duri e lei mi urlò di non fermami.
“Si strizzali, rimettimelo dentro, fottimi, non ti fermare”.

Rimisi il mio cazzo nella sua fica e la scopai forte per diversi minuti, raggiunse l’orgasmo due volte e quando finalmente avevo esaurito ogni mia fantasia, sbattendomela in vari posizioni, le sborrai in bocca in sulla faccia.

Lei leccò via tutto, prese il mio cazzo tra le labbra e si preoccupò di succhiare via ogni goccia. Fu una scopata pazzesca, non pensavo che sarebbe mai stato possibile, le mie fantasie erano state esaudite, ogni tanto ancora me la sbatto, mi cerca soprattutto quando le manca particolarmente suo figlio.

Ho avuto la strana sensazione che lei e suo figlio abbiano un rapporto particolare e morboso, ho pensato anche che in realtà si fa sbattere da lui ma almeno per ora ho preferito non chiederglielo, magari prima o poi glielo tirerò fuori e potremmo fare una cosa a tre.

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