Il viaggio a Parigi con Simona - Parte 2

Restai a guardarla per qualche secondo, le sue gambe erano lisce e morbide e lei sembrava disposta a lasciarsi andare con me in quel momento, potevo averla, sbatterla sul letto e farla mia, non avrebbe reagito, non si sarebbe ribellata. Avrei potuto farlo ma decisi di spostarmi e andare dalla mia parte del letto, desideravo fare sesso con lei, forse inconsciamente l’avevo sempre voluto e quelle due ragazze che si baciavano nel locale avevano riacceso in me una vecchia voglia, ma non era quello il modo. Volevo fare sesso con Simona ma volevo che lei ne fosse consapevole e che non si lasciasse andare con me solo per qualche bicchiere di troppo, sarebbe stato troppo facile e a me le cose facili non sono mai piaciute. Mi guardò stranita e un po’ delusa, si stese al mio fianco, mi accarezzò il braccio e mi guardò negli occhi, avevamo le labbra molto vicine, potevo sentire l’odore della sua pelle e quasi assaporare il suo sapore. “Perché ti sei tirata indietro?” Sorrisi leggermente. “Perché sei ubriaca e non sai quello che dici e fai”. Lei non controbatté, torno a stendersi al mio fianco e si addormentò, rimasi ad osservarla per una buona ora, poi mi addormentai anche io. Al mio risveglio Simona non era sul letto, mi guardai intorno, probabilmente era uscita, presi il mio cellulare e trovai un suo messaggio: “Sono uscita col tipo di ieri sera, torno nel pomeriggio”. Il pensiero che stesse facendo sesso con quel ragazzo mi diede leggermente fastidio ma del resto eravamo solo amiche ed io la sera prima mi ero fatta scopare contro il muro da un perfetto sconosciuto e mi era piaciuto. Quello che mi dava davvero fastidio era il fatto che chiunque poteva averla ed io, che la desideravo da tempo, non avevo mai trovato il coraggio di fare un passo e farle capire che la desideravo. Chiariamoci, io e Simona non siamo delle ragazze facili, abbiamo avuto una vita difficile, ci siamo sempre aiutate a vicenda, abbiamo avuto storie importanti, lei addirittura una proposta di matrimonio per poi scoprire di essere stata tradita più volte. Così abbiamo deciso di metterci tutto alle spalle e iniziare a divertirci un po’ e recuperare un po’ del tempo perso in relazioni importanti che ci hanno portato solo dolore. Il sesso può essere bellissimo fatto con la persona che si ama ma è ancora più eccitante e intrigante se fatto con qualcuno attraente che ha solo voglia di farlo. Simona rientrò nel primo pomeriggio, a quanto pare l’incontro era andato bene, mi raccontò che avevano scopato tutta la mattina, che il tipo ci sapeva fare e che il suo cazzo era davvero bello grosso. Ascoltai il racconto sorridendole e facendo qualche battuta ma lei vide qualcosa di strano nella mia espressione. “Vale cosa c’è?”. Feci un bel respiro e la guardai. “Niente, tutto ok”. Ci furono alcuni secondi di silenzio poi lei continuò: “E’ per ieri sera vero? Pensi che mi sia dimenticata?”. Sgranai gli occhi. “Sinceramente credevo di si, eri ubriaca”. Non disse niente, vidi i suoi occhi posarsi sulle mie labbra, poi sul mio collo e sul mio corpo, stava pensando a qualcosa. “Cosa c’è Sim…” Non ebbe il tempo di finire la domanda che lei si fiondò sulle mie labbra con foga, accolsi la sua lingua nella mia bocca, ci baciammo profondamente e per vari minuti, poi si staccò e mi guardò. “Adesso non sono ubriaca e so quello che voglio…” Mi spinse sul letto e si mise a cavalcioni su di me, mi baciò ancora poi le sue labbra scesero lungo il mio collo tracciando una linea con la saliva, la sentii succhiare la mia pelle mentre le sue mani iniziava a liberarmi dai vestiti. In pochi secondi mi ritrovai completamente nuda, la sua bocca succhiava un mio capezzolo mentre la sua mano destra mi accarezzava le cosce verso l’interno, istintivamente muovevo il bacino in cerca di un contatto più forte ma lei non sembrava intenzionata a darmelo in quel momento. Ribaltai la situazione, leccai le sue labbra, poi scesi lentamente sul collo fino al centro del seno, le tolsi la camicetta che indossava e le sganciai il reggiseno mettendo in mostra i suoi bellissimi seni, li leccai e succhiai, mi strinse i capelli e gemette. La spogliai completamente, entrambe eravamo nude e potevamo sentire il contatto dei nostri corpi caldi, intrecciammo le gambe e ci baciammo, sentivo il suo bacino spingere in cerca del mio, era eccitata, mi bagnava la gamba con i suoi umori, volevo di più. La spinsi sul letto, mi misi sopra a cavalcioni, feci in modo che la mia fica toccasse la sua e iniziai a cavalcarla, strusciando il mio sesso contro il suo, quel movimento ci faceva gemere ed impazzire, ero così eccitata, le bagnavo la fica coi miei umori. Aumentai il ritmo, iniziai a spingere, i nostri clitoridi si toccavano, era pazzesco, le strinsi le mani e continuai a muovermi, lo feci velocemente fino a venire su di lei. Simona mi supplicò di fare qualcosa, aveva provato un piacere intenso ed era arrivata più volte sul momento di venire ma si era bloccata, scesi e immersi subito la mia lingua nella sua fica, la leccai e succhiai avidamente per bene, mi prese per i capelli e mi spinse più volte a rafforzare il contatto. Il suo sapore era pazzesco, leccavo per bene, volevo farlo tutto mio, infilai due dita dentro senza smettere di stimolarle il clitoride, lo feci a lungo e con accuratezza che dopo poco fu travolta da un orgasmo potente. Le concessi qualche minuto per riprendersi poi le salii sopra e le misi la fica in faccia, volevo sentire anche io quel contatto con la sua lingua calda, mi accontentò, me la leccò per bene, la stanza si riempì dei miei gemiti e delle mie urla provocate da un forte orgasmo. Si stendemmo sul letto sfinite, era stato travolgente e forte, restammo in silenzio per vari minuti poi fu lei a dire qualcosa. “Vale è stato bellissimo…Ora che l’ho scoperto non penso di poterci più rinunciare”. “Nemmeno io posso rinunciarci”. Passammo il restante tempo a Parigi ad uscire insieme e a fare sesso continuamente, nessuna delle due sembrava averne abbastanza. Non volevamo nessuna relazione ma alla fine abbiamo deciso di stare insieme, adesso è la mia ragazza e le cose vanno alla grande.

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