Il prezzo del lusso

La sua pelle bianca come il latte fremeva a tratti sotto il tocco delle dita vellutate di lui. Chiara si mordeva le labbra carnose scoprendo i suoi dentini bianchi. Gli occhi, grandi e verdi come smeraldi erano ora chiusi, mentre il suo collo spostava la testa all’indietro dal piacere. I lunghi capelli biondi di Chiara erano sparsi sul rosa pallido del lenzuolo, la schiena inarcata creava un sottile e seducente arco, le sue tette piccole ma sode si muovevano lentamente su e giù, assieme al suo respiro irregolare, facendo ballare i capezzoli rosa. Le lunghe gambe erano oscenamente aperte, le dita dei piedi leggermente accartocciate all’indietro. La sua fica è completamente depilata, le piccole labbra quasi inesistenti, le grandi labbra rosee e regolari, spalancate. L’uomo che aveva davanti le stava mordicchiando il clitoride, alternando baci sensuali a lappate di fica come un cane assetato. Ora le teneva le tette in modo forte, strizzando i capezzoli mentre continuava a leccarla avidamente, assaporando il suo nettare delizioso. Poi Chiara sentì un’esitazione, e intuì che stava per succedere qualcosa di diverso.. infatti la lingua dell’uomo iniziò ad esplorare il suo culetto, per insinuarsi ardita del buchino depilato. Con l’altra mano ora la stava sditalinando, facendo entrare ed uscire con ritmo regolare tre dita. Dopo un po’ la fece girare a pancia sotto, tirandole su il bel culetto e continuando a leccare e penetrarla con le dita. Poi, senza preavviso, si tirò fuori il cazzo e la penetrò in fica. Da quanto era eccitata e bagnata, Chiara quasi non lo sentì, sebbene avesse una fica piccola e abbastanza stretta, la lubrificazione faceva entrare il cazzo venoso dell’uomo senza fatica, producendo degli sciacquettii osceni. L’uomo la teneva per i fianchi esili, mentre lei con una mano si teneva i capelli dorati che le andavano davanti al viso e con l’altra si pizzicava il clitoride mentre veniva scopata. Godeva come non mai, voleva che il cazzo continuasse a sfondarla per ore e ore, ma dopo pochi minuti lo sentì uscire. Stava per voltarsi, ma le mani forti dell’uomo la tenevano ferma, mentre la cappella rossa e gonfia puntava al suo culo. Chiara aveva capito, sebbene non del tutto d’accordo, usò le manine per allargarsi le chiappe del culo, lo smalto rosa pallido che quasi si confonde sulla sua pelle color ceramica. La cappella entrò di scatto, facendola gemere. Il resto del cazzo faticava ad entrare, centimetro dopo centimetro, mentre lei ansimava forte. L’uomo si fermò dopo aver infilato l’asta fino in fondo al suo culo, per poi iniziare lentamente a muoversi avanti e indietro. Chiara provava piacere ma anche dolore, si muoveva poco, ma con la mano destra continuava a sgrillettarsi la fica con rapidità. Intanto l’uomo aveva preso un ritmo veloce, come prima quando la scopava in fica, facendole sballottare le chiappe; i muscoli dello sfintere erano tesi al massimo per lo sforzo di ospitare quel cazzone instancabile. Chiara si mise sopra di lui e continuò ad essere impalata, sempre con più foga, mentre le venivano strizzate le tette con passione. Ad un certo punto il ritmo aumentò vertiginosamente, poi l’uomo tirò fuori il cazzo dal culo di Chiara, rimasto oscenamente aperto e rosso e con un rapido movimento si portò davanti al suo viso. Le mise le palle in faccia, spingendole la testa per farsele leccare. Lei ubbidiente iniziò a leccare e succhiare, tenendole in bocca e movendo la lingua. Poi prese il cazzo in bocca e iniziò un pompino superbo, alternando rapide pompate a sensuali movimenti di lingua sulla cappella e sul frenulo. Improvvisamente l’uomo se spinse il cazzo in bocca, fino in fondo, in gola. Chiara si sentiva soffocare, quel bastone di carne era piantato fin troppo in profondità, ma la mano forte dell’uomo la teneva ben ferma da dietro la testa. E poi iniziò a sentire la sborra. Chiara la sentì arrivare direttamente in gola, visto che aveva tutto il cazzo in bocca, e la ingoiò quasi senza volerlo. Poi la presa sulla sua testa si allentò e lei finalmente riprese a respirare, sbavando saliva e ansimando, quando due nuovi schizzi bianchi e densi la colpirono in faccia, facendole chiudere l’occhio sinistro e rigandole il nasino e la guancia destra. Era stremata e si accasciò su letto, nuda e sporca di sborra, mentre guardava l’uomo rimettersi la camicia e i pantaloni, prendere la cravatta e la giacca in mano ed uscire in tutta fretta dalla piccola stanza ben arredata. Chiara rimase alcuni minuti ferma, poi si alzò di botto e andò a fare una doccia calda. Qui, si lavò accuratamente tutto il corpo magnifico, soffermandosi sul buco del culo rimasto aperto e un po’ dolorante. La schiuma dello shampoo scendeva sul suo corpo nudo, in qualche modo purificandola dall’atto sessuale. Dopo essersi lavata per bene, si mise un asciugamano bianco sui capelli a mo di turbante, e uscì dal bagno. Si vestì con tranquillità, come se niente fosse successo, scelse un abbigliamento semplice e comodo e andò a prendere le chiavi della macchina. Dopo alcuni minuti era già alla guida, in direzione della scuola elementare. Arrivò in anticipo, come sempre, e si accese una sigaretta lunga e sottile. Chiara fumava pensierosa, aspirando lunghe boccate e buttando fuori il fumo pigramente. Chissà se un giorno avrà il coraggio di dire a suo figlio come poteva permettersi il lusso e quel tenore di vita.

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